UN MESE CON MARIA 23 MAGGIO
La notte
del tradimento
Dopo l'Ultima Cena Gesù si ritirò
con alcuni discepoli nell'orto degli Ulivi.
Marco, nel suo vangelo racconta che prese con sé Pietro, Giacomo e Giovanni e cominciò a sentire paura e
angoscia. Egli disse loro: "La mia anima è triste fino alla morte. Restate qui e vegliate". Poi,
andato un po' innanzi, si gettò a
terra e pregava che, se fosse possibile, passasse da lui quell'ora. E
diceva: "Abbà, Padre, tutto ti è possibile, allontana da me questo calice di dolore. Tuttavia sia fatta non la mia, ma la
tua volontà" (Mc 14,33-36). In preda
all'angoscia, sudava sangue. Gesù vero Dio, ma anche vero uomo, aveva
paura della morte. Nella notte arrivarono i soldati, accompagnati da Giuda che
con un bacio lo tradì.
Una madre che non può essere accanto al figlio, nel momento del
dolore, soffre più del figlio stesso. Maria, tu avrai pregato per e con Gesù rinnovando ancora il tuo Sì a Dio per il mistero
che, ormai ne eri sicura, stava per compiersi. E nella notte forse avrai
aspettato da qualcuno notizie di lui. Ti avranno
riferito del tradimento e dell'arresto di Gesù, degli interrogatori. E tu hai sofferto al punto da diventare l’Addolorata.
La Chiesa ha
colto, nella tua sofferenza, la
partecipazione al mistero della redenzione che si è realizzato mediante
la passione del tuo Figlio. Maria, Madre
addolorata, affidiamo a te le nostre sofferenze, perché unendole a quelle di
Gesù possano diventare dono di salvezza per tutti.
Ave, o Maria…
Impegno
Di
fronte al dolore spesso siamo interdetti, non ne comprendiamo il
significato. Forse neanche Maria lo capiva: il suo segreto era vivere il dolore
unita a Gesù.
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