UN MESE CON MARIA 6 MAGGIO



Maria: Beata te che hai creduto



Quando Elisabetta vide Maria esplose in un saluto gioioso: "A che debbo che la Madre del mio Signore venga a me? Ecco, appena la voce del tuo saluto è giunta ai miei orecchi, il bambino ha esultato di gioia nel mio grembo. E beata te che hai creduto nell'adempimento delle parole del Signore!" (cf Lc 1,43ss). Elisabetta, illuminata da Dio, aveva compreso che Maria diventava la madre del Messia. Per Maria questo riconoscimento era stato senz'altro di conforto: qualcuno partecipava agli avvenimenti che stavano compiendosi in lei. La cugina esultava con lei per le grandi opere di Dio. E anche il bimbo nel grembo di Elisabetta, che è Giovanni Battista, il precursore di Gesù, partecipava a questo evento. Maria elevò un canto di lode a Dio che coinvolse lei, il suo popolo e noi tutti: il Magnificat.

Il Magnificat è un canto che anche noi, Maria, preghiamo nella liturgia. Oggi vogliamo dirlo con te: "L'anima mia magnifica il Signore e il mio spirito esulta in Dio mio Salvatore, perché ha guardato l'umiltà della sua serva. D'ora in poi tutte le generazioni mi chiameranno beata. Grandi cose ha fatto in me l'Onnipotente e Santo è il suo nome. Di generazione in generazione la sua misericordia si stende su quelli che lo temono. Ha spiegato la potenza del suo braccio, ha disperso i superbi nei pensieri del loro cuore; ha rovesciato i potenti dai troni, ha innalzato gli umili; ha ricolmato di beni gli affamati, ha rimandato i ricchi a mani vuote. Ha soccorso Israele suo servo ricordandosi della sua misericordia, come aveva promesso ai nostri padri, ad Abramo e al­la sua discendenza, per sempre" (Lc 1,46-55).
Ave, o Maria…
Impegno
Il cristiano è abituato a pregare Dio chiedendo doni o favori. Maria ci invita a saper riconoscere le opere che Dio compie in noi e a ringraziarlo­.
 


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