UN MESE CON MARIA 2 MAGGIO



Maria: Il saluto dell'angelo



Nel racconto dell'Annunciazione l'evangelista Luca dice che l'angelo del Signore, entrato da Maria, la salutò: "Rallegrati, o piena di grazia. Il Signore è con te". Un saluto di gioia e un invito alla gioia. Nella preghiera del­l'Ave Maria noi diciamo: Ave, oppure: Ti saluto, ma è più giusto dire: Rallegrati, perché questa espressione è quella che richiama meglio il compimento delle promesse di Dio, riguardanti il Messia. Ora Dio sta per realizzare, per mezzo di Maria, queste antiche promesse. È anche importante pensare che l'angelo, chiamando Maria piena di grazia, voleva significare che era stata scelta e ri­colmata dei favori di Dio. Maria non era solo immacolata, cioè senza la mac­chia del peccato originale, ma era anche colma di grazia. Grazia che Maria ha accolto e reso pienamente operante nella sua vita e di cui ha reso lode a Dio. Infatti nel Magnificat dirà: "Dio ha guardato a me, sua umile serva, e in me, lui che può tutto, ha fatto cose grandi".

Anche noi, Maria, ci rallegriamo con te e con Dio. Insieme al­l'angelo ti diciamo: "Rallegrati, tu che sei ricolma dei favori di Dio. Egli è con te e ti ama. E tu sei con lui e lo ami". Desideriamo somigliare a te, essere aper­ti ai desideri e progetti che Dio ha su di noi. Amarlo come lo hai amato tu, che hai fatto in ogni istante della tua vita, ciò che a lui era gradito anche quando questo ti richiedeva fatica o non lo capivi fino in fondo. Aiutaci, Maria, madre di Dio e madre nostra. Tu che sei la tutta santa, prega per noi peccatori. Ave, o Maria…

Impegno

Ripetiamo qualche volte il saluto dell'angelo, dicendo l'Ave Maria, oppure: Rallegrati, o Maria, piena di grazia. II Signore è con te!

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