CONSEGNA MANDATO: “RISCOPRIAMO L’ATTUALITA’ DEL CARISMA KOLBIANO, SPLENDIDA VIA DI SANTITA’”


Sabato 9 novembre 2019 alle ore 17.00 c/o la Rettoria di S. Pietro a Somma Vesuviana si è tenuto la Consegna del Mandato Associativo 2019-2020 della Milizia dell’Immacolata della Regione Campania.
Il Presidente Regionale Raffaele Nappi, prima di iniziare la sua relazione, ha presentato i gruppi M.I. che hanno aderito: Maddaloni- Nola- Nocera Inferiore- Portici- Pianura- Roccapimonte- S. Anastasia- Somma Vesuviana, assenti i gruppi Arco Mirelli, Castellamare- Napoli S. Lorenzo e il consiglio Regionale
Totale  presenti circa 80 persone.









Il presidente ha voluto dare un messaggio ben preciso a tutti i convenuti ecco quali sono state le sue parole:
-Carissimi Militi della Regione Campania, buona sera, grazie della vostra presenza a questo incontro in occasione dell’Apertura dell’Anno Associativo 2019-2020, naturalmente dopo l’incontro di Ravello, dove erano presenti più di 80 militi in occasione della chiusura del Centenerario della morte di fra Antonio Mansi, confondatore della M.I., Un grazie particolare lo rivolgo a tutti i presidenti rappresentanti i vari gruppi regionali, e al consiglio Regionale - Ringrazio la presenza dei Militi di 1° Livello, in particolare i maestri Salvatore Annunziata e Alessandro Masulli, un grazie particolare a Don Giovanni Varriale, assistente Locale di Somma vesuviana e di Pianura,  che ha celebrerà  la santa Messa e  benedirà la reliquia di San Massimiliano Maria Kolbe di 2° livello contenete un pezzo della camicia di Kobe, offerta dai Frati Minori Conventuali del Convento di Niepokalanòw (Polonia).
Carissimi, (ha continuato il presidente): Ho letto attentamente alcune relazioni che alcuni centri locali hanno fatto pervenire al centro regionale, e ho potuto capire che non è che sia arrivato a tutti il messaggio kolbiano. Vedete è importante che voi responsabili, proponiate ben chiara la figura di Maria a partire dalla Sacra Scrittura e dai testi del Concilio Vaticano II, in modo che si possa passare da un devozionismo, purtroppo molto diffuso, ad una solida devozione che inserisca Maria pienamente in Cristo e nel mistero trinitario.
. I nostri progetti pastorali devono essere frutto di un cammino paziente e perseverante, in cui tutte le persone e i gruppi siano coinvolti in uno stile di condivisone.
-Un altro punto non piacevole che devo dirvi è quello che molti militi fanno parte anche di altri gruppi ecclesiali e parrocchiali, questo può essere un male e un bene, l’aspetto negativo potrebbe derivare dal rischio di perdere la propria identità, mentre quello positivo è la possibilità di divulgare il messaggio della spiritualità mariana-kolbiana nelle varie realtà ecclesiali.
-Carissimi per portare avanti un gruppo bisogna essere umili, pazienti, e buoni ascoltatori, essere responsabili non significa far recitare il rosario o ascoltare la messa, ma bisogna essere anche dei buoni formatori per tramettere agli altri la vera appartenenza all’Immacolata, bisogna uscire dalla nicchia che ci tieni chiusi, perché si rischia di diventare tabernacoli di marmo o tulipani appassiti. Dobbiamo evitare le tentazioni di campanilismo, che portano a chiuderci nella tazza d’avorio delle nostre chiese e sacrestie.
-Un’altra cosa importante che tengo a dirvi è che nei nostri gruppi deve valere questo principio:
Mai senza l’altro-Mai contro l’altro- Mai al di sopra dell’altro-Mai all’insaputa dell’altro”.
-Io capisco e vedo, che molti gruppi sono formati da persone ormai anziane e perciò impossibilitate a dare il loro tempo e le loro energie come prima e che ringrazio con tutto il cuore per quello che hanno fatto e continueranno a fare. Però ci sono anche altri gruppi che danno segno di rinascita e di ripresa con nuove consacrazioni annuali.
-Quindi il quadro generale della Milizia in Campania non è tutto roseo, ma neppure completamente arido. Ricordate che noi siamo stati chiamati a servire come Gesù. -Il Milite, raccomandava san Massimiliano, deve porre “una cura tutta particolare per rendere la sua vita più degna di essere figlio” (SK 1226). La qualifica di milite non deriva dalle cose che sa fare o che sta facendo, ma innanzitutto dalla relazione che riesce a stabilire e a vivere con l’Immacolata. Ancora una volta insisto nel dire che per preparare un progetto ci vuole tanta riflessione, pazienza, fatica, ma tutto questo sarebbe inesorabilmente sprecato se poi non venisse preso in considerazione dai destinatari. La Milizia dell’Immacolata deve continuare la sua missione perché san Massimiliano l’ha affidata a noi.
Tutti i programmi in un certo qual modo sono stati portati avanti con successo e spesso anche con difficoltà e a tal proposito chiedo a voi consiglieri e naturalmente a tutti i Presidenti, maggiore presenza ed impegno.
-La M.I.  dipende da noi, e da come sappiamo presentarla. Non è l’associazione in sé stessa, ma è Maria stessa che siamo chiamati a presentare. La MI è un mezzo per far giungere a tutti ciò che è di tutti: Maria!
Di fronte a tutto ciò, quali potrebbero essere le soluzioni di un nuovo progetto:
·        Trovare un modo per riaccendere nei frati e nei sacerdoti l’amore per la Milizia dell’Immacolata specie nelle parrocchie e chiese conventuali, naturalmente con il nostro esempio.
·        Riqualificare i militi da devoti a veri credenti, capaci di far fronte alla post-modernità, non si può sopravvivere con devozionismo sterile, ma secondo la visione di padre kolbe. Bisogna attrezzarsi culturalmente per far fronte al pluralismo religioso.
·        Definire l’identità rafforzando la appartenenza alla Milizia dell’Immacolata, attraverso la condivisione del programma e della strategia da parte di tutti i militi sparsi nella regione Campania.
·        Necessità di continuare a sensibilizzare i militi per quanto riguarda il sostegno economico da offrire all’Associazione sia in ambito locale che regionale e invogliarli all’abbonamento al Cavaliere. Occorre a tal fine, impostare percorsi di solidarietà e di senso di appartenenza.
·        Attenzione particolare alla formazione dei formatori: saper cogliere l’occasione che il Centro Nazionale offre.
·        Bisogna pensare all’animazione dei bambini e dei giovani. Io lo so che per i giovani si percepisce una grandissima fatica a coinvolgerli, e dovremmo incominciare a chiederci come mai i giovani non sono attirati dal carisma della M.I.
·        Per i bambini si invita a sostenere il cammino dei gruppi famiglie: bisognerebbe presentare nelle scuole dei progetti, tipo documentari, cartoni sulla vita di Kolbe che la Redazione Kolbe sta già elaborando e proposte di un concorso di disegno ecc.
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Infine dobbiamo porci il problema della mancanza di un reale fervore apostolico e dinamico e della nostra non presenza agli incontri nazionali e regionali che affliggono i nostri gruppi.
-Se non diamo una svolta convinta della nostra appartenenza alla M.I. diventiamo tulipani appassiti.
Affidiamo il nuovo Anno Associativo all’Immacolata e a San Massimiliano, perché ci aiutino a camminare insieme nella comunione sulla via della santità.
Alle ore 18.00 è iniziata la celebrazione della S. Messa, officiata da Don Giovanni Varriale e animata magistralmente dai maestri Alessandro Masulli, Ferdinando Aliperta e Salvatore Annunziata. Don Giovanni nell’omelia ha sottolineato “La speranza di essere …risuscitati e che Dio non è dei morti, ma dei viventi, perché tutti vivono per lui. L’importanza della preghiera dice don Giovanni è che apre alla salvezza che è dono del Padre rilevato in Cristo. Dopo l’omelia si è passato alla benedizione della reliquia. Alla fine della santa Messa è stato consegnato il mandato con il “Regolamento di Vita” tratto dagli scritti di Kolbe e che dovrà essere per ogni milite un Testamento, un legame inscindibile con san Massimiliano, che  con la sua eredità spirituale ci deve fare obbligo di tramandare e far conoscere, mettendo a disposizione l’impegno, l’entusiasmo, e l’amore per l’Immacolata. Poi ogni Milite ha baciato la reliquia che è stata sorteggiata per il gruppo di Maddaloni.
Alle 19.30 si è concluso l’incontro per poi rivedersi per il Ritiro di  Avvento il 13 dicembre presso la sala del Convento dei Frati Francescani di Somma Vesuviana in Santa Maria del Pozzo dalle 15.30.

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