CENTENARIO DELLA MORTE DI FRA ANTONIO MANSI - Ravello 30 ottobre 2018
CENTENARIO DELLA MORTE DI FRA ANTONIO MANSI
Chi
era quest’uomo?
9 marzo 1896 Antonio Mansi nasce a Londra da Bonaventura e Maria
Michela Mansi da Ravello (Salerno).
13
giugno 1909 nella festa di Sant’Antonio di Padova, Antonio veste
l'abito dell'Ordine francescano dei Frati
Minori Conventuali, nel convento di Ravello.
4
ottobre 1914 E’ ad Assisi per il noviziato e sulla tomba di san
Francesco
emette la professione semplice. Per la teologia viene mandato a Roma nel Collegio
Serafico, dove incontra fra Massimiliano di cui diviene amico.
17
ottobre 1917 San Massimiliano Kolbe, insieme a sei
confratelli, fonda la milizia dell’Immacolata.
19
marzo 1918 Fra Antonio Mansi emette la
Professione solenne nelle mani di S. Em. il Cardinale Boschi.
31 ottobre
1918 Muore a Roma offrendo la
propria vita per il bene della Chiesa, per il Pontefice Benedetto XV, per l'Ordine
e invocando il nome di Maria.
Come uomo di cultura, fra Mansi parlava bene
l'inglese, il francese, il latino e conosceva il greco. Coltivò con successo la
poesia, il canto e la musica. Anch’egli, come Padre Glowinski, si ammalò di
influenza spagnola, contratta mentre
curava un Padre.
Padre Kolbe scriveva nel suo Diario: "Il 31
ottobre 1918, in mattinata, si è addormentato nel Signore fra Antonio Mansi con
una morte assai edificante. Prima di morire mi ha promesso di «farmi camminare
dritto colle buone o colle cattive».
“Egli coltivava in modo sublime l’umiltà,
l’obbedienza, la pazienza, la semplicità, la povertà religiosa, l’amore
fraterno, l’impegno nella più esatta osservanza delle regole, la fede più viva,
l’attaccamento più tenero alla preghiera, alla gloria di Dio, alla Chiesa, al
Santo Padre e all’Ordine, una speranza ferma e incrollabile".
(Scritti inediti 1247).
La fondazione della
M. I.
Essa
è sorta a Roma il 16 ottobre 1917 presso il collegio internazionale dei PP.
Francescani, in via S. Teodoro 41.
Scrive
San Massimiliano: “Con il consenso del P.
Rettore, il 17 ottobre 1917 ebbe luogo la prima riunione dei primi sette
componenti, vale a dire:
1) p. Giuseppe Pal, giovane sacerdote
della Provincia rumena (morto il 21 giugno1947)
2) fr. Antonio Głowiński, diacono
della Provincia rumena (morto il 18 ottobre 1918);
3) fr. Girolamo Biasi, della Provincia
padovana (morto il 29 giugno 1929);
4) fr. Quirico Pignalberi, della
Provincia romana (morto il 18 luglio 1982);
5) fr. Antonio Mansi, della Provincia
napoletana (morto il 31 ottobre 1918);
6) fr. Enrico Granata, della Provincia
napoletana (morto il 24 gennaio 1964);
7) io stesso.
La riunione ebbe luogo di sera, in
segreto, in una cella interna chiusa a chiave, realizzata con una parete provvisoria.
Di fronte a noi vi era una statuetta dell'Immacolata fra due candele accese.” (SK 1278)
I sette militi si proponevano di “Cercare la
conversione dei peccatori, degli eretici, degli scismatici, ecc…e specialmente
dei massoni; e la santificazione di tutti sotto il patrocinio e mediante la
Beata Vergine Immacolata”.
“L’ideale di ogni suo componente è di appartenere
all’Immacolata, di essere Suo servo, figlio, schiavo d’amore… appartenere a Lei
sotto ogni aspetto per tutta la vita, per la morte e per l’eternità.
Essere Suoi senza alcuna restrizione,
irrevocabilmente, per sempre. E divenire Suoi sempre di più, in modo sempre più
perfetto, farsi simili a Lei, unirsi a Lei, divenire in certo qual modo Lei stessa,
affinché Ella prenda sempre più possesso della nostra anima, si impadronisca
totalmente di essa, e in essa e per mezzo di essa Ella medesima pensi, parli,
ami Dio e il prossimo, e agisca.
Ecco l'ideale: divenire suoi,
dell'Immacolata, “Immaculatae”,’I.’.
“Chi diviene proprietà di Lei in modo
sempre più perfetto, in questa maniera, eserciterà un'influenza sempre maggiore
nell'ambiente che lo circonda e stimolerà gli altri a conoscere sempre più
perfettamente l'Immacolata, ad amarla sempre più ardentemente, ad avvicinarsi
sempre più a Lei e a donarsi a Lei fino a divenire nello stesso modo
totalmente, senza alcuna limitazione, Lei stessa.
Un'anima di questo genere, in quanto
proprietà dell'Immacolata, conquista un numero sempre maggiore di altre anime a
Lei, con ogni mezzo legittimo, e diviene non solo proprietà, ma anche
cavaliere, milite dell'Immacolata, ‘Miles’, ‘M.’” (SK
1211).
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